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Ipertensione arteriosa: il binomio alimentazione e cuore

L’ipertensione arteriosa rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per la salute, in quanto concorre a determinare infarto, ictus, aneurismi cerebrali e complicazioni renali. L’OMS stima che circa un terzo della popolazione mondiale sia iperteso, ma il dato è valutato al ribasso: migliaia di persone in tutto il mondo sono ipertese senza saperlo: questa patologia è spesso silente, non dà segno della sua presenza.

Per ipertensione si indica una condizione nella quale la pressione arteriosa è significativamente più elevata rispetto ai valori considerati normali; vediamo quali sono:
-E’ considerata pressione ottimale quella che registra valori inferiori <120 mmHg per quanto riguarda la pressione sistolica (massima), e <80 mmHg per quanto riguarda la pressione diastolica (minima).
-La pressione è considerata “normale” per un valore <130 mmHg sistolica e <85 mmHg diastolica, mentre è definita “borderline”, nei valori limite, 140-149 mmHg sistolica e 90-94 mmHg diastolica.
Valori più elevati sono inequivocabilmente indice di ipertensione, la quale ovviamente può essere più o meno accentuata; l’ipertensione arteriosa di grado più grave è quella che presenta valori >180 mmHg sistolica e >110 mmHg diastolica.

L’ipertensione arteriosa deve essere curata e controllata adeguatamente, perché il rischio che possa comportare delle malattie cardiovascolari è rilevante.
Riconoscere le cause dell’ipertensione non è affatto semplice. Vi sono cause che non dipendono dallo stile di vita della persona dunque si parla, in questo caso, di fattori di rischio non modificabili: sono più esposti al rischio di ipertensione arteriosa, infatti, soggetti di sesso maschile di età maggiore ai 55 anni, donne di età superiore ai 65 anni, ed inoltre sono fattori influenti la presenza di patologie quali il diabete mellito, oppure una certa familiarità genetica con le patologie cardiovascolari.
Le cause modificabili, ovvero da evitare se si vuole scongiurare l’insorgere di questa condizione, sono certamente il fumo, l’ipercolesterolemia, l’alcool, le diete poco equilibrate; allo stesso modo sono molto più esposte a questo rischio le persone che non praticano un’attività sportiva, ed ancor più quelle obese.

Per quanto l’ipertensione possa essere una condizione estremamente pericolosa, la soluzione è molto più semplice di quanto si possa pensare: nella maggior parte dei casi (circa l’80-90%) è sufficiente riequilibrare le proprie abitudini alimentari ed il proprio stile di vita per far rientrare i valori in un range di normalità. Infatti, la cosiddetta ipertensione primaria si inserisce in un contesto di eccesso di peso e di sindrome metabolica: semplicemente correggendo la propria alimentazione e facendo attività fisica mirata è possibile ottenere una riduzione della pressione sia minima che massima tra i 5 e i 20 mmHg, senza la necessità di alcun intervento farmacologico.

L’ipertensione secondaria, dovuta a patologie gravi già in atto o ad effetti collaterali di farmaci, rappresenta solo il 10% dei casi totali, e non è risolvibile esclusivamente attraverso l’ottimizzazione della dieta.
Come ho detto l’ipertensione si correla quasi sempre ad un eccesso di peso corporeo. In particolare è il grasso viscerale ad essere pericoloso:un girovita inferiore a 102 cm nei maschi e a 88 cm nelle femmine è un fattore protettivo nei confronti di eventi cardiovascolari.L’uomo, che per costituzione tende ad accumulare grasso a livello addominale, è più a rischio di ipertensione della donna; tuttavia questo vale solo fino alla menopausa, ossia fino a quando la donna risulta maggiormente protetta dall’azione esercitata dagli estrogeni. Passata la menopausa anche la donna avrà un rischio di ipertensione aumentato.

Esiste un vero e proprio protocollo dietetico studiato appositamente per diminuire la pressione senza necessità di un intervento farmacologico: si chiama DASH diet (Dietary Approaches to Stop Hyertension), messa a punto in America agli inizi degli anni Duemila.
Il piano DASH è essenzialmente una dieta mediterranea, ricca di frutta, vegetali, cereali integrali, carne bianca, pesce, legumi e frutta secca.La dieta DASH è stata ritenuta nel 2012 la migliore dieta in grado di apportare benefici notevoli all’intero organismo e a prevenire l’ipertensione, oltre naturalmente ad accelerare il dimagrimento. La regola principale consiste nell’abbassare la dose quotidiana di sodio a circa 1,500 mg fino ad un massimo di 2,300 mg (100 mEq ) circa un cucchiaino da caffè di sale da cucina.
Per ottenere tale introito di sodio è suffiiciente non aggiungere sale da cucina alle preparazioni gastronomiche ed evitare l’assunzione di alimenti particolarmente ricchi in sodio.
La dieta prevede un utilizzo limitato di carni rosse, bevande zuccherate e dolci; ciò aiuta a ridurre il colesterolo LDL e a mantenere il cuore in ottima salute.La dieta DASH è considerato un protocollo abbastanza equilibrato, sia per le quantità di grassi, carboidrati e proteine, sia per le sostanze necessarie che permette di far assumere all’organismo, come potassio, magnesio e calcio, ma anche proteine e fibre. Per diminuire le dosi di SODIO, però, non basta diminuire solo il sale, poiché la maggior parte di sodio si trova in tantissimi alimenti conservati e anche in quelli trattati, ma anche in prodotti come il lievito, i cereali e nel glutammato. Leggere le etichette è quindi molto importante ed è anche consigliato consumare prodotti freschi e limitare i condimenti speziati.
Il sodio se assunto in quantità eccessive provoca una riduzione dell’elasticità delle pareti delle arterie, aumentando la resistenza al flusso sanguigno con conseguente aumento della pressione.
Inoltre è opportuno aumentare l’apporto di POTASSIO che è necessario poiché favorisce l’eliminazione del sodio con le urine. E’ quindi importante aumentarne gli introiti consumando alimenti che ne contengono discrete quantità quali:
-LEGUMI e ORTAGGI RICCHI IN POTASSIO :Fave, piselli, fagioli freschi,Ceci, lenticchie, fagioli, fave secchi,soia,barbarbietola rossa,carciofii, cavolfiori,cicoria,finocchi,indivia,prezzemolo,spinaci,patate.
-FRUTTA ricca in POTASSIO: albicocche, avocado, banane,banane,castagne,kiwi,melone,olive nere, frutta secca oleosa.
Il CALCIO ed il MAGNESIO devono essere presenti nella dieta per la loro azione preventiva sulle contrazioni della muscolatura liscia delle arteriole.)
La vitamina C aiuta a mantenere sani i vasi sanguigni messi sotto sforzo dalla maggiore pressione esercitata su di essi a causa dell’ ipertensione
Fonti di vitamina C sono: Broccoletti, cavoli, peperoncini, peperoni, agrumi, kiwi.

I tonici nervini , presi in misura ridotta , non provocano danni. Per il paziente cardiopatico è consigliato non più di 3 tazzine al giorno di caffè tenendo conto che il tè il cioccolato e bevande a base di cola contengono caffeina e la qualità del caffè dipende dal tipo di miscela utilizzata: una miscela di robusta( (1,8-4% di caffeina) ha un contenuto in caffeina doppio rispetto ad una miscela di arabica. (1-1.7%)

Da non dimenticare poi che l’ eccesso di ALCOOL induce un aumento della pressione arteriosa poichè aumenta l’eliminazione urinaria di potassio e di magnesio. La quantità massima permessa (in assenza di sovrappeso o altre patologie) che non produce effetti negativi sulla pressione è di circa 30 g di alcool al giorno, che corrisponde a 250-350 ml di vino (le bevute occasionali di grandi quantità di alcool,aumentano notevolmente la pressione sanguigna).

Perciò concludo dicendo che la “prevenzione a tavola” ha ed avrà sempre un ruolo determinante contro le patologie cardiovascolari..
DIETO-PREVENZIONE prima che DIETO-TERAPIA!!
FONTE: SIIA-Società Italiana Ipertensione Arteriosa
-siia.it/wp-content/uploads/…/Iper2-3-2013_SUPPLEMENTO-web.pdf

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Sì basta variare ed essere consapevoli di ciò che si mangia.
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